Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani 2024

È una preghiera ecumenica per la pace, quella che nasce alla lettura del Sussidio per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, affidata quest’anno ai fedeli del Burkina Faso. Ovvero, affidata a religiosi cristiani di una nazione che vive una profonda crisi e che subisce da anni gli attacchi islamisti.

I testi del sussidio sono stati pubblicati lo scorso 11 giugno, e accompagneranno tutta la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

Un po’ di storia: tradizionalmente, la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani si tiene tra il 18 e il 25 gennaio, secondo una proposta che fu avanzata nel 1908 da padre Paul Watson, perché le due date comprendono simbolicamente la Festa della Cattedra di San Pietro e quella dalla Conversione di San Paolo. Ci sono stati vari precedenti illustri, ma fu solo a partire dal 1968, con Paolo VI e con gli sviluppi ecumenici dettati anche dal Concilio Vaticano II, la Settimana comincia a strutturarsi con un tema e con varie attività, tra cui la presenza del Papa per i Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, tradizionalmente dedicata al dialogo ecumenico.

Nel 2020 fu la Comunità di Grandchamp a redigere il sussidio di preghiera, mentre nel 2019 spettò ad un ,gruppo ecumenico di Malta nel 2018 furono incaricati i cristiani dell’Indonesia e nel 2016 lo curarono i cristiani di Lettonia . Nel 2022, invece, è stato il turno del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, e nel 2023  si è guardato al Minnesota.

Per il 2024, i sussidi sono stai preparati da un team ecumenico del Burkina Faso, composto da membri dell’arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, Chiese Protestanti e la Comunità Chemin Neuf del Burkina Faso – comunità particolarmente attiva nella causa dell’unità dei cristiani.